La mostra riaprirà a settembre dopo la chiusura per lockdown
Dopo la chiusura dovuta al lockdown, la Fondazione Cirulli tornerà a proporre l’Archivio Animato. Lavori in Corso. Dal 19 settembre al 13 di dicembre la caleidoscopica mostra dedicata al ‘900 sarà nuovamente visitabile negli spazi della sede della Fondazione (Via Emilia, 275, San Lazzaro di Savena, BO). Una possibilità preziosa per confrontarsi con un percorso storico e artistico inconsueto, un concept decisamente innovativo e flessibile.
Il progetto, curato da Jeffrey Schnapp, figura di riferimento dell’umanistica digitale e direttore del metaLAB dell’Università di Harvard, presenta un formato espositivo ibrido che spazia dalle arti figurative al design industriale, dalla pubblicità al cinema, dalla fotografia alla televisione, dai tessuti alle riviste. Il risultato è una narrazione polifonica, agile e potente, un racconto del ‘900 sfacettato e ad ampio spettro. Con le sue 200 opere, infatti, l’esposizione si articola in 20 sezioni, equivalenti ad altrettante mostre.
“Frammenti di ‘900” offre una selezione di dipinti dei primi tre decenni del secolo, mentre “Il tessuto della modernità” presenta alcuni dei più importanti progetti fotografici per tessuti di arredamento realizzati per la Triennale di Milano negli anni Cinquanta. Protagoniste sono le opere dei più riconosciuti artisti della scena italiana come Gio Ponti, Ettore Sottsass, Lucio Fontana, Enrico Prampolini, Bice Lazzari, Fede Cheti e tanti altri.
Dalla storia del design si passa poi a quella della televisione attraverso due sezioni distinte: “Fermo immagine” che racconta attraverso i volti del cinema gli entusiasmi del boom economico, “Munari, Carboni e la RAI” che, invece, approfondisce l’innovazione grafica che i due artisti portarono nella televisione pubblica. Boom economico e sviluppo industriale sono fasi che dominano la seconda metà del ‘900, momenti di cambiamento ed evoluzione nelle campagne e nelle città che vengono raccontati dalle immagini del bolognese Enrico Pasquali. A queste poi si aggiungono quelle di Arturo Ghergo, maestro della fotografia italiana, celebre per i ritratti glamour di personaggi famosi.
Lungo questo percorso non può mancare uno spazio dedicato alla pubblicità che comprende vari esempi: il pannello decorativo realizzato da Xanti Schawinsky, maestro del Bauhaus, per il negozio Olivetti di Torino – un vero capolavoro del razionalismo europeo – i cartelloni pubblicitari originali di inizio secolo scorso, alcuni esempi del design anonimo delle “carte pasticcere” brandizzate, realizzate negli anni Trenta per i più importanti bar d’Italia, e un’attenta documentazione sull’evoluzione dei loghi.
Infine l’esposizione si completa con la sezione “Collezione Palma Bucarelli | Segnali”, frutto di una recente acquisizione della Fondazione Cirulli. Si tratta della singolare collezione di Palma Bucarelli una tra le critiche d’arte più affermate del ‘900 e per oltre trent’anni direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Per gran parte della sua vita la Bucarelli, conservò scrupolosamente i manifesti che riceveva come invito alle mostre organizzate in tutto il mondo, mettendo insieme una storia visiva delle esposizioni tra gli anni Sessanta e Settanta, un’enciclopedia del progetto grafico per l’arte e, al tempo stesso, una straordinaria testimonianza della sua rete di rapporti.
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